MAGGIO ‘43
di e con Davide Enia
Nabilah in via Spiaggia Romana, 80070 Bacoli (Na)
19 Settembre / ore 21:00
Musiche in scena di Giulio Barocchieri
Tecnico di compagnia Paolo Casati
Produzione Accademia Perduta/Romagna Teatri soc. coop. a.r.l.

Cos’è la notte quando tanto arriva sempre l’urlo della sirena d’allarme per i bombardamenti notturni? Cos’è che non ce la faccio più a mangiare sempre pane nero e allora cerco di pescare le anguille? Cos’è strisciare contro i muri per non farsi vedere dalla milizia fascista? Cos’è cercare l’amuchina al mercato nero? Cos’è che mi servono 1800 lire per le medicine e non so come recuperarle? Cos’è vedere il massacro di Palermo il 9 maggio ’43 e camminarci dentro e non ci sono più le case e nemmeno le strade e non si vede niente che c’è polvere e fumo dappertutto ma comunque quello che vedi nemmanco si riconosce? Il lavoro trae linfa da una serie di interviste a persone che subirono quei giorni del maggio ‘43, e ne uscirono miracolosamente illese. Dalla loro narrazione e dai frammenti di memoria raccolti principia l’elaborazione drammaturgica, che scompone e intreccia e rielabora queste testimonianze, per poi incastonarle in un’unica storia. Erano tempi cupi, in cui necessario era ingegnarsi per riuscire a sopravvivere. Erano tempi atroci, in cui la morte cadeva inattesa dall’alto o dal basso dei mercati neri, che stritolavano con prezzi schizzati alle stelle. Erano tempi malati e bugiardi, tempi cinici e bari. Assomigliano ad oggi.
Davide Enia e il suo fortunato e struggente Maggio 43 verrà ridisegnato sulle lande della spiaggia romana di Torregaveta, del nostro litorale, sul mare: ai piedi della polveriera della seconda guerra mondiale sita nel costone di tufo, nei meandri della Villa di Servilio Vatia. Il colabrodo dei bombardamenti statunitensi sia per Napoli che per Palermo, all’epoca furono devastanti. Aspetto sempre nascosto, del quale se ne parla pochissimo, nella mancata narrazione storica dei vinti, mutata dalle falle mendaci dei vincitori: è quella che i raid delle ‘fortezze volanti’ statunitensi e britanniche (citate anche da Eduardo De Filippo in “Napoli Milionaria”), furono ben più terrificanti dei bombardamenti tedeschi dell’asse. I tedeschi agivano su obiettivi militari, gli alleati americani anche e soprattutto sulla popolazione civile.